La Processione del venerdì santo a Savona.

Ciao a tutti, oggi vi descrivo la Processione del Venerdì Santo a Savona.
Nella preparazione del mio viaggio ho scelto la città ligure solo per motivi logistici: infatti, l’appartamento preso qui, mi ha dato la possibilità sia di visitare la costa azzurra sia quella ligure. Solo dopo ho scoperto che anche Savona aveva qualcosa da trasmettermi e voglio condividerlo con voi.

Perchè il ritorno della Processione del venerdì santo?

Si parla di ritorno della processione del venerdì santo perchè erano 7 anni che non veniva eseguita a causa del maltempo prima e poi per la pandemia Covid.

Durante la preparazione del mio viaggio, avevo cercato delle info circa gli eventi organizzati in questo periodo nel comune di Savona. Grande sgomento per me scoprire che la processione viene allestita solo negli anni di numero pari. Poi sapere che, anche quest’anno a causa delle condizione avverse del meteo, tale evento non si sarebbe realizzato mi aveva un po’ fatto perdere le speranze. Ed invece, il mio pessimismo si è subito trasformato in ottimismo quando già sul treno, chiacchierando con un ragazzo inglese – arrivato in Italia per parteciparvi – ho scoperto che la processione si sarebbe realizzata.

Processione del Venerdì Santo a Savona
La Flagellazione di Gesù

Cos’è e quando ha origine questo evento?

Si tratta di un evento di fede e tradizione popolare. Vedere Savona piena di gente solo per assistere a questo avvenimento mi ha davvero stupito. Si tratta di un rito che ha origine nel Medioevo durante l’epoca dei flagellanti del duecento. Viene organizzato dal Priorato generale delle confraternite, mantenendo così viva una tradizione storico-religiosa molto antica che continua a richiamare fedeli della Chiesa cattolica da ogni parte della Liguria e d’Italia.
Come vi anticipavo, si svolge a cadenza biennale, negli anni pari, con partenza dalla cattedrale per concludersi dopo un percorso di circa un chilometro e mezzo in piazza Sisto IV. Eccezionalmente, quest’ anno, dopo uno stop di 7 anni, la processione si è realizzata in anno dispari per le ragioni sopraenunciate.

Come si struttura la processione del venerdì santo?

processione del venerdì santo a Savona
Cristo cade sotto la croce

La processione di Savona è strutturata in poste, cioè le classiche stazioni della Passione di Gesù segnate dai capocassa che trasportano sulle loro spalle le quindici casse lignee delle sei confraternite savonesi. Si tratta di gruppi scultorei pesanti da cinquecento ai milleottocento chilogrammi e rappresentanti i “misteri della Passione”, che risalgono a epoche diverse e sono quindi ispirati a differenti modelli di stile. Tra le casse, le più antiche sono due della confraternita dei santi Pietro e Caterina, arrivate da Napoli nel 1623 e raffiguranti “La Flagellazione” e “Cristo cade sotto la croce”. Alla stessa confraternita appartiene anche la cassa più recente, l'”Ecce Homo”, realizzata nel 1978 dalla scultrice savonese Renata Cuneo in sostituzione di una cassa seicentesca di identico soggetto (opera dello scultore genovese Gio Andrea Torre) andata perduta durante il secondo conflitto mondiale.

L’ordine delle 15 casse durante la Processione del Venerdì Santo.

Ma ci sono dei momenti prestabiliti per la “sfilata delle casse”? Vengono rispettati i momenti vissuti durante la Passione ed esiste un ordine ben strutturato.

L’ordine delle quindici casse processionali lignee è il seguente:

  • La promessa del Redentore, di Filippo Martinengo (1777);
  • L’Annunciazione, di Anton Maria Maragliano (1717 circa);
  • L’orazione nell’orto, attribuita ad Anton Maria Maragliano (1728);
  • Il bacio di Giuda, di Giuseppe Runggaldier (1926);
  • Gesù legato alla colonna, di ignoto genovese (1728);
  • La Flagellazione, di scuola napoletana (acquistata nel 1623);
  • L’incoronazione di spine, di Anton Maria Maragliano (1710);
  • Ecce Homo, di Renata Cuneo (1978);
  • Cristo cade sotto la croce, di scuola napoletana (acquistata nel 1623);
  • Cristo spirante, di Anton Maria Maragliano  (1728 circa);
  • Cristo morto in croce, di scuola romana (XVII secolo);
  • La deposizione dalla croce, di Filippo Martinengo (1793);
  • La pietà, di Stefano Murialdo (1833);
  • Deposizione nel sepolcro, di Antonio Brilla;
  • L’Addolorata, di Filippo Martinengo.

La processione è aperta da una croce in legno detta in dialetto “croxe do Pascio” (croce di Passione) o volgarmente “croxe do Gallo” (croce del Gallo), poiché porta dipinti e sagomati tutti i simboli della Passione (tra i quali, appunto, il gallo che cantando annunciò il tradimento di Pietro), ed è chiusa dal reliquiario della Santa Croce contenente un frammento della Vera Croce.

Oggi come un tempo, i camalli (gli addetti al trasporto delle casse, termine dialettale comune con il quale si indicano anche gli scaricatori portuali), indossano la cappa in tela con i colori delle Confraternite, bianca con i vari nastri colorati, oppure rossa (confraternita della Santissima Trinità) oppure turchina (confraternita di Santa Maria di Castello), con un cappuccio un tempo calato in testa, in segno di umiltà ed anonimato, oggi, più comunemente, ripiegato e appeso al colletto.

Sono entusiasta di aver arricchito il mio bagaglio culturale e il mio blog con questo evento.

Giungo al termine del mio articolo, entusiasta di avervi reso partecipe di questo evento popolare e religioso. Prendete spunto anche voi e magari nelle successive vacanze pasquali ritagliatevi una piccola gita fuori porta per vedere questa processione dal vivo. Mi dispiace non aver potuto riprendere tutti i momenti salienti e di non aver fotografato tutte le statue, ma c’era davvero molta folla. Vi lascio il sito ufficiale della processione, che sia per voi motivo di scoperta e fonte per apprendere le novità future.

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